«Buongiorno».
«Buongiorno prof».
«Bé? Dove sono tutti gli altri?».
«Eh, han fatto sciopero…».
«Ma noo, ma come, ma dai, ma uffa, E ADESSO COSA FACCIO?».
«Eh?».
«Vi interrogo tutti».
«Ma no! Non è giusto, e poi noi siamo qui e…».
«Va bene, va bene, ho capito. Allora via, finisco il programma così gli altri SI ARRANGIANO QUANDO TORNANO».
«Ma come, a ottobre, finisce il programma? Dai, prof».
«Uff. E cosa facciamo?».
«Ci spiega finalmente quella faccenda del triangolo col buco?».
«Ah, va bene, via, quelli che rompevano tanto per sapere la storiella sono rimasti a casa, allora ve la spiego COSÌ IMPARANO!».
«Ehm».
«Vabbé, comunque sia la storia è questa: sono andato da un gioielliere e ho preso in prestito una lastra d'oro, ve la disegno: è la figura in basso».
«Quella col buco?».
«Sì, ma il gioielliere mi ha dato la lastra senza buco, poi io sono andato a casa e ho fatto il buco, mi sono messo in tasca il quadratino d'oro, e ho ritagliato la la lastra in quattro parti, come nella figura».
«E poi?».
«E poi le ho ricombinate come nella figura in alto. A quel punto, ho restituito la lastra al gioielliere, guadagnando un quadratino d'oro».
«Mh».
«Il giorno dopo sono tornato dal gioielliere, mi sono rifatto prestare la lastra, e ho rifatto il giochetto. Dopo essermi messo in tasca il quadratino d'oro, ho restituito la lastra».
«Ma come?».
«L'ho fatto per molto tempo, e adesso SONO RICCHISSIMO! Ho la casa piena di quadratini d'oro, ci posso fare il bagno dentro».
«Ma cosa dice, prof?».
«Oh, fai i conti, guarda la figura: con i pezzi della figura in basso riesco a ricostruire la figura intera. Ogni volta che lo faccio, guadagno un po' d'oro. Potrei anche smettere di lavorare, ma vengo a scuola solo per non fare sapere a tutti che sono ricco».
«Ma davvero?».
«Certo, ho trovato il modo di creare la materia dal nulla».
«Forse c'è un trucco?».
[tagliamo la spiegazione del trucco, tanto lo conoscono tutti — se qualcuno non lo conosce, è un buon esercizio scoprire cosa c'è che non va nel ragionamento (perché, no, non sono diventato ricchissimo)]
Suona la campana.
«Bene, ragazzi, vado, per quanto riguarda i compiti per la prossima volta…».
«Ma no, ci dà anche i compiti, noi che siamo stati a scuola dobbiamo farli e quegli altri invece che sono stati a casa…».
«DICEVO, per quanto riguarda i compiti, lascio a voi l'onere di comunicarli ai vostri compagni».
«Ma quali sono?».
«Io non so niente, pensateci voi, sentitevi liberi, fategliene fare un po'».
«Cioè, lei sta dicendo che…».
«Oh, se li vuoi fare anche tu…».
«AH OK VA BENE HO CAPITO».
«Non esagerate, però, altrimenti se ne accorgono».
«Tranquillo, prof, ci pensiamo noi».
Nessun commento:
Posta un commento