mercoledì 31 gennaio 2007

Giudizio divino

Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.

Dico che quando l’anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata

vede qual loco d’inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa.

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte;
vanno a vicenda ciascuna al giudizio,
dicono e odono e poi son giù volte.


Oggi gira così: sto calcolando i voti da mettere in pagella. La cosa che più temo è il commento di Sara Nonmidiadieci: sarò ben libero di mettere un dieci ogni tanto...

Differenze di vedute

Durante l'ora di ricevimento di qualche giorno fa si è presentato un genitore che, dopo aver chiesto informazioni sull'andamento del figlio, mi ha informato riguardo alle discussioni che i due hanno abitualmente sul metodo di studio, l'impegno a scuola, l'importanza di studiare, e tutte quelle cose lì.

“Lei m'insegna, professore”, mi diceva, “che la matematica in sé è inutile. La matematica serve solo se applicata alle materie tecniche”.

Mentre parlava, io pensavo a quanti giorni mancassero all'uscita del nuovo numero di Rudi Mathematici, all'ultimo teorema di Fermat, al decadimento audioattivo, al gioco dei soldati nel deserto (che ha una bellissima dimostrazione di impossibilità - quella data nel link non è così bella come quella che usa i numeri di Fibonacci, per chi la conosce).

venerdì 26 gennaio 2007

Giornata della memoria



Alcuni studenti delle scuole italiane oggi sono qui.
["oggi" è il 27 gennaio, anche se lassù c'è scritto 26]
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domenica 21 gennaio 2007

Pronaunsiescion

Ho visto il filmato della presentazione dell'iPhone (niente link che tanto tutti sanno cos'è), e ho scoperto che la parola mobile non si pronuncia, come pensavo, mobàil, bensì mòbol.

[edit: ok, in realtà sono gli americani che parlano in questo modo barbaro, gli inglesi veri dicono mobàil.]

mercoledì 17 gennaio 2007

Materie

Sono uscite le materie: matematica sarà appannaggio di un commissario esterno. La mia quinta deve sudare sangue da adesso a giugno...

martedì 16 gennaio 2007

Blow up

Sono stato a vedere questa mostra. Una raccolta di immagini fatte dal centro S3 sulle nanostrutture, ed elaborate da una fotografa professionista per renderle più gradevoli agli occhi di un profano.

Non è una mostra didattica, non viene spiegato nulla sulle nanotecnologie, e questo è un peccato. Gli autori hanno comunque dichiarato che il loro intento non era quello di fare della didattica, ma più semplicemente di mostrare al grande pubblico l'attività di un centro di ricerca molto avanzato presente in città, centro del quale pochi conoscono l'esistenza, effettivamente.

Credo che lo scopo sia stato raggiunto: all'inagurazione era presente una vera folla, molte più persone di quante non fossero attese dagli organizzatori. Carino il gruppetto di tardone impellicciate che commentavano alcune foto seguendo criteri puramente estetici:
“Ah, signora mia, guardi che bella questa!”.
“Eh, sì, proprio bella. Che bei colori!”.
“E queste forme? Che intrecci, che disegni!”.

Chi avrebbe avuto il coraggio di fare notare che gli oggetti “fotografati” non possono nemmeno essere illuminati?

Diplomifici

Per fare un favore a un parente ho dato una mano a uno studente di una scuola privata, uno dei cosiddetti diplomifici della zona. Questo ragazzo, certamente non dotato di molta voglia di studiare, frequenta il quinto anno e a giugno dovrà sostenere l'esame di stato. Sarà certamente promosso, pur non sapendo nulla di matematica. Ma non è un eufemismo: non sa proprio niente di tutto il programma dei cinque anni di scuola superiore. Per fare un paio di esempi, ci ha messo un po' di tempo per calcolare il valore di due alla seconda, e non sapeva dire se è possibile dividere per zero. In teoria, dovrebbe essere in grado di calcolare qualche semplice limite.

Mi raccontava, questo ragazzo, che la notizia della modifica dell'esame di stato fa molta paura a lui e ai suoi compagni. Se la commissione d'esame fosse stata composta interamente da commissari interni, come negli ultimi anni, non ci sarebbe stato problema.

L'anno scorso, infatti, ha assistito a un esame di stato svoltosi nella sua scuola. Il candidato è entrato, ha fatto scena muta per non più di cinque minuti, è uscito, ed è stato tranquillamente promosso.

Ecco, in Italia ci sono un sacco di scuole così. Chi ne esce, possiede un titolo di studio uguale a quello in possesso di chi suda per cinque (o sei, o più...) anni sui libri. Le aziende del territorio le conoscono, e ci pensano due volte prima di assumere qualche loro diplomato, però rimane un'ingiustizia. Non tanto per il diploma ottenuto senza merito, quanto per il tempo perso a far finta di studiare.

venerdì 12 gennaio 2007

Crisi di mezza seconda

Ogni anno, a gennaio, comincia la crisi delle seconde. Non sono più bimbi di prima timidi e timorosi, sanno già sopravvivere tranquilli nel mondo della scuola, sono bene amalgamati, hanno già amicizie consolidate; in poche parole, si trovano bene a scuola e con i compagni.

E questo sarebbe anche un bene, se non ci fosse anche un aspetto un po' discutibile: non studiano più. Pare che esista una strana relazione tra lo stare bene a scuola e non fare più niente a casa. Purtroppo per loro, questo è il mese-prima-degli-scrutini, periodo nel quale si fanno verifiche a raffica.

Oggi ho fatto un po' di domande, e ho scritto qualche voto sul registro. Un disastro, a parte Sara Nonmidiadieci che ha preso dieci, appunto. Gli altri non sapevano più distinguere tra moltiplicazione e somma, non erano più in grado di risolvere una semplicissima equazione di primo grado.

Uno stralcio di dialogo:

“Senti, ma quanto fa due meno due?”.

“Eh, prof, lo so, fa zero!”.

“E allora mi spieghi perché hai scritto uno?”.

“Eeh, credevo che zero fosse sbagliato, mi sembrava strano”.

“Ma dai, come fa a essere strano?”.

“Ma perché dopo dovevo dividere zero per radice-di-due, e credevo che non si potesse fare”.

Ogni anno, a gennaio, sono depressissimo...

martedì 9 gennaio 2007

Cade?

Oggi in prima:

“Prof, ci fa un giochino?”.

“Va bene, ecco qua: supponete che la terra sia perfettamente sferica, e supponete di stendere una corda intorno all'equatore. La corda deve aderire perfettamente”.

“Ok”.

“Adesso allungate la corda di un metro. In questo modo non aderisce più perfettamente”.

“Giusto”.

“Bene. Sotto alla corda, adesso, ci passa un gatto?”.

“Prof, non è possibile!”.

“Perché?”.

“Perché se la corda non aderisce più perfettamente, allora cade”.

“Cade?”.

“Sì, cade per terra!”.

martedì 2 gennaio 2007

Meraviglie della tecnologia

Certo che scrivere cose inutili stando seduti in una ovovia è una cosa meravigliosa.