domenica 19 settembre 2010

Glissando

13 commenti:

topor ha detto...

...incipit di Rapsodia in Blue di Gershwin..
ma cosa c'entra?

topor ha detto...

Preciso che si tratta di un glissando di clarinetto in Si bemolle. Diversamente non si riesce a glissare con degli accidenti in chiave.
Però è trascritto per uno strumento in DO.

zar ha detto...

Niente: è bello...

Riguardo al tuo secondo commento: non so di cosa tu stia parlando.

topor ha detto...

E' bello: da vedere o da sentire?

Mi hai provocato? Mo' te magno...
Allora (sempre che ti interessi):
Il gissando è una tecnica che si attua su quasi ogni strumento scorrendo in un unico gesto una successione di note: l'effetto è quello di percepirle fuse una all'altra senza soluzione di continuità.
Ogni strumento ha la sua tecnica: col violino si scivola il dito che preme la corda mentre si tira l'archetto senza interruzioni, col pianoforte si fa scorrere il dorso di uno o più dita lungo i tasti,col trombone si tira la coulisse, col clarinetto si ottiene scoprendo gradualmente la superficie di ogni foro...
Tornando al pezzo in questione: è in tonalità di Si bemolle maggiore. La trascrizione che hai riportato è in chiave di sol e presenta i due bemolli in chiave, posizionati sulla riga del si e del mi. Questa trascrizione è per strumenti accordati in do, cioè che suonando la posizione "do" emettono in effetti la nota "do" (come il pianoforte).Però, essendo il glissato di questo brano eseguito dal clarinetto in Si bemolle (cioè accordato in modo che mettendo le dita nella posizione "do" emette un si bemolle), la partitura originale per questo strumento è scritta in chiave di do.
Essendo un brano per orchestra ogni strumento avrà la sua riga di musica scritta nella chiave ad esso più consona. Quella che hai riportato è la trasposizione per pianoforte dell'originale per clarinetto, ed è ineseguibile per pianoforte.
Il clarinetto infatti permette di glissare in qualunque tonalità, basta che le dita eseguano la successione delle posizioni che emettono via via le note da suonare. Il pianoforte consente il glissato solo nella tonalità di do, che non ha accidenti in chiave (accidenti= diesis o bemolli, che tradotto grezzamente sulla tastiera significano tasti neri) o in alcune scale pentatoniche, perchè non è fisicamente possibilie scorrere i tasti col dorso delle dita alternando tasti neri e tasti bianchi: o tutti neri o tutti bianchi.
Infatti, a voler essere puntigliosi (cosa che ti piace tanto) la trascrizione che hai riportato non è un glissando vero e proprio, che viene scritto con un altro simbolo, ma ciò che è più simile a quello che si può in questo caso ottenere al pianoforte: suonare in velocissima successione tutte le note scritte (alcune su tasti neri), per ottenere l'EFFETTO di un glissando.

Comprì?

zar ha detto...

Bello da sentire, ma anche da vedere, mi piace quella bella scala tutta in fila...

Ho letto la storia del glissando di Rhapsody in Blue su wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Glissando

dice che in origine era per pianoforte (e parla anche di portamento, oltre che di glissando)

Qui
http://en.wikipedia.org/wiki/Rhapsody_in_Blue
parla di "clarinet trill" seguito da una legatura. Un tale virtuoso, un po' per scherzo, durante un concerto ha fatto, col clarinetto, un vero glissando. A Gershwin piacque e da allora viene eseguito così.

Ho cercato un video di qualche esecutore che esegue questo glissando, ma non l'ho trovato: inquadrano sempre tutti solo il piano...

topor ha detto...

Al pianoforte si esegue come una scala veloce legata (legatura di portamento = suonare tante note di fila senza staccarle fra di loro).
Al clarinetto pure, ma è uso suonare questo incipit con l'effettone del glissato vero e proprio. Suona molto piu "blue".
Clarinet trill è semplicemente la traduzione di "trillo con il clarinetto" = La prima nota è fiorita con un normalissimo trillo (= ripetere la nota e quella sopra di un tono - in questo caso - molto veolcemente e per tutta la durata della nota).
Postilla: all'epoca di Gershwin e con l'evolversi del blues e del jazz la scrittura tradizionale divenne insufficiente, e spesso si ricorse a espedienti o meglio, divenne uso tramandare gli effetti nuovi per ascolto, e la loro trascrizione non doveva essere perfetta, ma solo far capire all'esecutore che si trattava di quello.
Su iutub ne ho trovati a bizzeffe (scrivi "Rhapsody in blue clarinet").
Se poi vuoi cimentarti a provare guarda "How to play Rhapsody in Blue glissando" che è spiegato bene.

zar ha detto...

Oh, trovato, grazie. Bello...

dioniso ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
dioniso ha detto...

Ma quello eseguito al pianoforte non è un vero e proprio glissando no?
Io da trombonista sono un privilegiato: i glissandi (relativamente corti) si eseguono con una certa facilità.

topor ha detto...

Ma come?! Ho scritto due post di tre chilometri proprio sul fatto che non è un vero glissando!!!
Ma l'italiano medio non legge, è risaputo...

dioniso ha detto...

:-)
Ho letto a volo d'uccello. Erano un po' lunghi.

topor ha detto...

è vero, il fatto è che lo Zar saprà tutto di matematica, ma in musica va un pochino aiutato, si ferma a bello/brutto...

Anonimo ha detto...

questo blog mi piace sempre di più: musica e matematica insieme!
Per completare il discorso sul "glissando" per gli strumenti a pistoni (cioè tromba, flicorno, ecc.) questo effetto si ottiene con il pistone premuto a metà, permettendo di passare da una nota all'altra senza soluzione di continuità.
Con la stessa tecnica si può ottenere anche l'effetto "muggito" e l'effetto "MotoGP in rettilineo" che sono stati molto meno usati dai compositori rispetto al glissando. :-)