“Buongiorno, signorina Tartaruga!”.
“Oh, buon giorno, signor Achille. Dove va così di fretta?”.
“Ah, stavo facendo una corsetta per tenermi in allenamento, non ho una meta particolare”.
“Bravo, bravo, si tenga in forma. Anzi, senta...”.
“Mi dica”.
“Le andrebbe di fare una gara di corsa con me?”.
“Con lei?”.
“Con me, certo. Un omone grande e grosso come lei non avrà paura, vero?”.
“Ma no, certo che no. Però, sa, con rispetto parlando, io penso che non sia proprio una gara alla pari”.
“Eh, lo so. Per questo mi domandavo se lei fosse così gentile da lasciarmi un po' di vantaggio. Non tanto, sa? Mi basta poco”.
“Va bene, se proprio vuole”.
“Facciamo così, allora. Lei parte da qua, e io mi metto un po' più avanti, diciamo a circa dieci metri. Vince chi arriva per primo a quell'albero là in fondo, lo vede?”.
“Quello con il bersaglio appeso?”.
“Proprio quello. C'era un signore, prima, che stava cercando di lanciare delle frecce, andava avanti e indietro, prendeva delle misure. Non ho ben capito, ma mi pare che alla fine di frecce non ne abbia lanciato nemmeno una”.
“C'è della gente strana, al mondo. Ecco, io mi metto in posizione, mi dica lei quando vuole partire. Dia il segnale, e io parto”.
“Sa che lei mi sembra un po' troppo sicuro di vincere?”.
“Bè, lei mi scuserà se le ho dato questa impressione, ma mi pare proprio di riuscire a batterla anche se le ho dato dieci metri di vantaggio”.
“Perché lei pensa di riuscire a raggiungermi in breve tempo, immagino?”.
“Eh, sì. In un attimo riesco a percorrere quei dieci metri che mi separano da lei”.
“Ma lei ha pensato a cosa succede, mentre percorre quei dieci metri?”.
“No, cosa succede?”.
“Succede che anche io faccio un pochino di strada, sa? Quando lei ha percorso i suoi dieci metri, io mi sono spostata un po' dalla mia posizione”.
“E allora?”.
“E allora lei dovrà percorrere anche quel po' di strada in più che io ho percorso”.
“Va bene, non sarà un problema”.
“Ma mentre lei percorre quel pezzetto di strada, io riuscirò a farne ancora un po', e lei dovrà percorrere anche quell'ulteriore pezzo”.
“Oh, già”.
“Lei capisce che, ogni volta che percorre un po' di strada, io riuscirò sempre a farne un altro pezzetto. Insomma, riuscirò sempre a starle davanti”.
“Oh!”.
“E quindi lei non riuscirà a vincere”.
“Non ci avevo pensato, sa che ha ragione?”.
“In altre parole, vincerò io”.
“Ecco, io, credevo...”.
“Comunque, se ora vuole partire, io sono pronta”.
“Vede, il fatto è che, dopo la descrizione che ha fatto, io non mi sento più tanto in forma per gareggiare”.
“Vuol dire che si ritira?”.
“Mah, sì, pensavo che forse dovrei allenarmi ancora un pochino”.
“Come vuole. Allora la saluto, quando vuole tornare a sfidarmi io sono sempre qui”.
“Va bene, ci penserò. Ora vado a correre ancora un po', arrivederci”.
“Arrivederci, signor Achille”.
“Ah, signorina Tartaruga?”.
“Sì?”.
“Complimenti per la gara, non mi era mai capitato di perdere senza gareggiare. A dir la verità, non mi era ancora capitato di perdere”.
“C'è sempre una prima volta, signor Achille. Si faccia coraggio, e si alleni. Arriverci!”.
“Arrivederci, signorina Tartaruga!”.
14 commenti:
Me l'avesse raccontata così il mio professore di filosofia, sarebbe stata indubbiamente più divertente.
perché "soldati"?
Perché la puntata precedente si conclude affermando che esiste un'altra dimostrazione, ma bisogna sapere qualcosa sulle serie, altrimenti si rischia di fare come Achille con la Tartaruga.
Il vero Achille si sarebbe arrabbiato molto e avrebbe spanciato la tartaruga, ownandola di brutto.
Resta il dubbio su chi sia il signore che non lancia le frecce?
Zenone di Elea?a
Proprio lui, Cassa.
sempre gustoso :)
concordo con Maurizio..
gustoso!
bèh ci faccio riferimento per i miei ragazzi, su un mio post su Zenone...:-)
g
E' ovviamente "l'omino dei limiti", ma questa è un'altra storia.
poi c'è sempre la versione di Achille e la Tartaruga in GEB, dove il povero Piè Veloce è intrappolato in un elenco infinito di premesse...
Non vorrai paragonarmi a GEB, spero...
quella versione per la precisione è tratta da Lewis Carroll.
Purtroppo Lewis Carrol è una delle mie tante lacune...
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