mercoledì 28 maggio 2008

Il Comma 22 degli insegnanti

Gli insegnanti alle prese con gli studenti copioni visti da farfintadiesseresani.

15 commenti:

Ronkas ha detto...

La copiatura è un'arte.
Bisogna saperla domare e sfruttare al meglio ovviamente, non si può copiare nettamente interi testi come macchinette.

Poi tanto per ricadere su un argomento interessante, bisogna porre una netta distinzione tra copiatura e copiatura: "far finta di esser sani" parla di un generico "farla sotto al naso ai professori"

io dico che un bigliettino è comunque un'opera di studio.
Per fare dei bigliettini validi bisogna avere cura, pazienza, ingegno, e ovviamente bisogna sapere il concetto, altrimenti delle formule o quei pochi appunti contenuti nello stesso uno non se ne fa niente.

Copiare di brutto invece, è inutile, ma veramente, quante di queste vere copiature si fanno al giorno d'oggi?
Da studente vi rispondo io: poche.

Si usano molto più i buoni vecchi foglietti.
I professori a parer mio (chi più chi meno ovviamente) a dispetto di quello che vogliono far credere, istigano molto di più allo studio mnemonico (che un'ora dopo la verifica va perduto) che all'assimilazione del concetto (che invece è più resistente nel tempo ed è utile interdisciplinarmente), perciò è praticamente OVVIO, se non azzarderei UMANO, che uno studente medio per riuscire in una verifica che richiede dettagli analitici e specifici o ricorre a uno studio riga per riga o si avvale del bigliettino.

Detto questo, io comprendo i professori che per motivi di tempo e spazio eccetera eccetera accantonano sempre di più la bellissima, classica, interrogazione lavagna, ma obiettivamente, il test orale sta cadendo in disuso.

Senza contare poi che è ipocrita fare ancora una distinzione sulla pagella tra "Orale", "scritto", "pratico"...

perfavore, lo sappiamo tutti come funziona, gli "orali" spesso sono compitini scritti che nulla hanno da invidiare alla orribili verifiche in classe.

Perciò, detto questo, io stimo i professori che sfruttano ancora questo potente mezzo, che non solo ha il pregio di poter essere molto più "legale" (in termini di copiature e suggerimenti) ma è sicuramente anche più utile nell'instaurare un rapporto umano (che ahimé è quasi utopia) di un compito che invece sembra quasi dire

"ok voi lavorate ora, io mi porto a casa il vostro compito, lo correggo, svolgo la mia professione e chissenefrega."


Il parere di uno studente qualsiasi.

zar ha detto...

Ah, se ci fossero delle classi di 15 studenti, si potrebbe interrogare tanto di più...

giovanna ha detto...

ahha...troppo bello il paradosso di farfintadiesseresani!:-)
ciao prof

g

Ronkas ha detto...

La scusa della classe numerosa per me non è per nulla valida.
E' ovvio che un'interrogazione non può durare un'ora, le cose o le sai o no, punto.

Con una domanda mirata, un esercizio che punti a saggiare lo studio a casa dello studente, per me è possibile, poi tutto dipende dalla volontà e ovviamente dalla qualità con cui si desidera fare tutto ciò.

Rimane comunque il vero paradosso dei voti separati poi congiunti nel secondo (anche questo me lo devono spiegare, a cosa diavolo serve se li unisci nel secondo??), quello sì è un vero dilemma.

zar ha detto...

Io potrei dare il voto a tutti dopo un'ora di spiegazione, ma poi voi brontolereste perché "non è giusto", "ero attento", "come fa a saperlo?"...

Per quanto riguarda la distinzione tra scritto e orale, non l'ho capita nemmeno io.

Anonimo ha detto...

distinzione tra orale e scritto.....forse perchè da sempre si è detto........"carta canta villano dorme"....?ma temo di aver sbagliato l'interpretazione di questo motto.

giovanna ha detto...

>>Io potrei dare il voto a tutti dopo un'ora di spiegazione...

Concordo prof. Io anche!:-)

zar ha detto...

Eppure, non si può. Bisogna documentare, giustificare, essere oggettivi... E accettare quelli che arrivano l'ultimo giorno di scuola chiedendo di essere interrogati per "recuperare".

Ronkas ha detto...

Qui non si sta parlando di valutazioni "a pelle": stare attenti in classe non equivale a dire competenze della materia presenti e apprese.

Per questo, la valutazione da "fuori in 60 minuti" non è nemmeno lontanamente immaginabile, si sta parlando di vere e serie interrogazioni, roba classica, mica fantascienza.

giovanna ha detto...

e già, proof ....
>>quelli che arrivano l'ultimo giorno di scuola chiedendo di essere interrogati per "recuperare".

questo per fortuna alla sc. media non succede. Succedeva qualche anno fa, anche questo sempre più raramente (notare!) che a maggio qualche alunno chiedesse: "posso ancora rimediare prof?"
Ho cercato sempre di spiegare che l'anno scolastico non era costituito da 1 mese!
A pensarci.. probabilmente è un discorso, fra i tanti, che faccio a inizio d'anno sc.! Sarà per questo che han smesso di chiedere?:-)
Però non credo eh? E' che ... non gliene importa proprio mi sa!:-(

zar ha detto...

@ronkas: non si parla di valutazioni a pelle. Io dico che dopo un'ora di interazione con una classe di studenti so quanto quelli studenti hanno imparato.

@giovanna: eh, alle superiori c'è il problema dei debiti da recuperare, fino all'ultimo si tenta di recuperare l'insufficienza.

Ronkas ha detto...

Beh, appurato che si concepibile (con assoluta certezza?), rimarrebbe comunque ingiusto.

I metodi di studio sono tanti, c'è chi al volo in classe capisce tutto e chi invece per comprendere deve perdere due ore sui libri a casa; il risultato è lo stesso, ma con quel metodo le valutazioni sarebbero differenti.

Ronkas ha detto...

Ah comunque sì, maggio è un mese mostruoso, almeno per me.

E' il paradosso: tutti recuperano, io tento di limitare i danni.
E il bello è che, ovviamente, le belle volte viene premiata l'ascesa finale, mentre è quantomeno obbligatorio che lo studente coi voti discreti debba mantenerli dall'inizio alla fine.

Perciò, lo sveglio pensa che in fondo conviene "polleggiarsi" il primo quadrimestre, e prendere i voti che veramente può ottenere solo nel secondo, per venir ulteriormente premiato.

Adottando questo pensiero però si crea un loop: gli studenti che se ne fregano recuperano e basta, e quelli invece che non ne hanno bisogno, dopo aver ricevuto l'ennesima franzata a livello femorale decidono di darsi alla macchia.

zar ha detto...

Mh, potrei anche rispondere che dopo un'ora di lezione so chi studierà a casa e chi no.

Poi, vabbè, non si può, ci si può sbagliare, bisogna essere oggettivi, così si rischiano le simpatie e le antipatie.

Però è così: io potrei solo spiegare, fare e far fare qualche esercizio, e mettere i voti in pagella alla fine dell'anno.

Unknown ha detto...

Ronkas ma credi davvero a quello che dici?

A me sembra che gli insegnanti che descrivi tu siano tutti degli stupidi o dei prevenuti!!!

Certo che ci sono mille modi di studiare e di apprendere!

infatti qualsiasi insegnante potrebbe elencarti centinaia di osservazioni fatte per ogni suo alunno a sostegno dell'opinione che si è fatto dei sui alunni!

Ma l'alunno ribatterebbe sempre che sono sbagliate!!!

Come quando dico a un mio alunno di far silenzio e dato che quando lo dico ha appena finito di parlare lui risponde:"ma non sto parlando!!!"

P.S. I prof sono stati alunni anche loro!!!

Quando un alunno riesce a copiare è sempre stato lasciato copiare!!!!