Il novizio chiese al maestro un numero casuale. Il maestro rispose:
“Sette”.
Il discepolo ne chiese un altro e il maestro di nuovo disse:
“Sette”.
Il discepolo, dopo un momento di esitazione, domandò ancora un altro numero casuale. La risposta fu:
“Sette”.
“Ma, maestro, come può definirlo casuale?”, domandò il novizio, sconcertato.
“Sapevi che stavo per dire sette?”, replicò il maestro.
“No”, ammise il discepolo.
“Allora era casuale!”, stabilì il saggio.
“Dimmi un numero che non sia sette”, chiese il discepolo.
“Va bene, ma non sarà casuale”, disse il saggio con un sorriso imperscrutabile.
Quando ci si aspetta l'inaspettato, non si dovrebbe sapere cosa aspettarsi.
venerdì 28 marzo 2008
lunedì 24 marzo 2008
sabato 22 marzo 2008
Letture da sabato santo
Lentamente angosciante: un romanzo in bianco e nero, la storia di un fuoco che piano piano si spegne.
giovedì 20 marzo 2008
I sepolcri
In questo inizio di triduo pasquale vorrei parlarvi della pia pratica detta i sepolcri.
Essa viene messa in atto dallo studente di scuola superiore che si trova in gita scolastica, con un'ora libera a disposizione — perché tanto, in un'ora, che danno vuoi che riescano a fare?
Ebbene lo studente, assieme ai suoi compagni di sventure, non appena si verrà a trovare fuori dal raggio d'azione degli insegnanti accompagnatori, inizierà una sistematica visita ad ogni bar della zona, dove ordinerà e consumerà una bevanda alcolica casuale. Per ogni bar una bevanda, possibilmente diversa.
Al termine dell'ora libera sarà dichiarato vincitore chi avrà abbandonato per ultimo l'attività.
È naturalmente tassativo presentarsi puntuali al termine dell'ora a disposizione, simulando gioia alla vista dei professori.
Essa viene messa in atto dallo studente di scuola superiore che si trova in gita scolastica, con un'ora libera a disposizione — perché tanto, in un'ora, che danno vuoi che riescano a fare?
Ebbene lo studente, assieme ai suoi compagni di sventure, non appena si verrà a trovare fuori dal raggio d'azione degli insegnanti accompagnatori, inizierà una sistematica visita ad ogni bar della zona, dove ordinerà e consumerà una bevanda alcolica casuale. Per ogni bar una bevanda, possibilmente diversa.
Al termine dell'ora libera sarà dichiarato vincitore chi avrà abbandonato per ultimo l'attività.
È naturalmente tassativo presentarsi puntuali al termine dell'ora a disposizione, simulando gioia alla vista dei professori.
Lo specchio di Dio
Il libro mi era piaciuto molto: cosa succederebbe se si scoprisse l'esistenza di un video girato ai tempi di Gesù? Quali poteri si scatenerebbero per riuscire ad ottenerlo?
Leggo che stasera Sky trasmetterà la prima puntata di una miniserie tratta dal libro. Se qualche abbonato la guarda e ha voglia di raccontare com'è, sono in ascolto...
martedì 18 marzo 2008
Il cannone di Gauss
Oggi, durante l'autogestione assemblea studentesca, qualche studente sosteneva l'esistenza di un fantomatico cannone di Gauss, ovvero un oggetto in grado di accelerare qualunque cosa a velocità talmente alte da produrre danni.
“Sì, prof”, diceva uno, “si prende un elettrone e lo si fa girare fortissimo, quando esce è come una bomba”.
“Mah”, rispondo, “quelle cose che accelerano gli elettroni esistono, si chiamano sincrotroni, però mi sa che non si riesca a trasformare un elettrone in un proiettile”.
“Sincrrrotrrrone? Ah, come a Ginevra! Il CERN!”.
“Ci pensi?”, interviene un altro, “ci puoi mettere della farina dentro, e poi la fai andare a velocità sparaflashosa e quando esce, braaam!”.
“Oppure delle Bic! Ci metti delle Bic dentro, e quando escono sono delle frecce esplosive, sbrang!”.
“Grande! Ma quel Gauss lì è sempre il piccolo Gauss? Quello della formula del piccolo Gauss?”.
“Già”.
“Era un grande!”.
Povero Gauss.
“Sì, prof”, diceva uno, “si prende un elettrone e lo si fa girare fortissimo, quando esce è come una bomba”.
“Mah”, rispondo, “quelle cose che accelerano gli elettroni esistono, si chiamano sincrotroni, però mi sa che non si riesca a trasformare un elettrone in un proiettile”.
“Sincrrrotrrrone? Ah, come a Ginevra! Il CERN!”.
“Ci pensi?”, interviene un altro, “ci puoi mettere della farina dentro, e poi la fai andare a velocità sparaflashosa e quando esce, braaam!”.
“Oppure delle Bic! Ci metti delle Bic dentro, e quando escono sono delle frecce esplosive, sbrang!”.
“Grande! Ma quel Gauss lì è sempre il piccolo Gauss? Quello della formula del piccolo Gauss?”.
“Già”.
“Era un grande!”.
Povero Gauss.
lunedì 17 marzo 2008
Impossibile Sapere Bene il Nome
Spigolature:
prendete il codice ISBN di un libro qualunque, per esempio 8845907554, tralasciando i trattini che non servono.
Moltiplicate la prima cifra per 1, la seconda per 2, la terza per 3, e così via fino all'ultima, che va moltiplicata per 10. Se nel codice incontrate una X, sostituitela con un 10.
Sommate tutti i numeri così ottenuti (nell'esempio riportato sopra si ha 275).
Potete farlo anche al contrario, cioè moltiplicando la prima cifra per 10, la seconda per 9, e così via fino all'ultima per 1 (questa volta si ottiene 330).
Il numero ottenuto è divisibile per 11.
(Ecco come fa anobii, in pieno stile web 2.0, a dirvi che il codice ISBN che avete inserito non è valido, prima ancora di accedere al database dei libri)
(No, per l'ISBN-13 questo metodo non funziona)
prendete il codice ISBN di un libro qualunque, per esempio 8845907554, tralasciando i trattini che non servono.
Moltiplicate la prima cifra per 1, la seconda per 2, la terza per 3, e così via fino all'ultima, che va moltiplicata per 10. Se nel codice incontrate una X, sostituitela con un 10.
Sommate tutti i numeri così ottenuti (nell'esempio riportato sopra si ha 275).
Potete farlo anche al contrario, cioè moltiplicando la prima cifra per 10, la seconda per 9, e così via fino all'ultima per 1 (questa volta si ottiene 330).
Il numero ottenuto è divisibile per 11.
(Ecco come fa anobii, in pieno stile web 2.0, a dirvi che il codice ISBN che avete inserito non è valido, prima ancora di accedere al database dei libri)
(No, per l'ISBN-13 questo metodo non funziona)
sabato 15 marzo 2008
giovedì 13 marzo 2008
mercoledì 12 marzo 2008
Terza persona
Hanno convinto il prof a provare twitter e adesso il prof parla solo in terza persona.
domenica 9 marzo 2008
Promemoria
Prima di domandarti quale software potrebbe averti impallato il video, prima di provare a reinstallare i driver, prima di provare collegarti in remoto, chiediti sempre: il cavo è attaccato?
mercoledì 5 marzo 2008
Una sorta di facoltà magica
Le sue avventure erano in stile EUMATE, e, una volta diventati “grandi” (vabbè), noi Veri Giocatori di Ruolo le abbiamo un po' snobbate. Nonostante questo, ci hanno fatto entrare in strani e nuovi mondi, dai quali dobbiamo ancora uscire.
Una abilità notevole, secondo il pensiero di un altro saggio:
Costruire un Mondo Secondario dentro il quale il sole verde risulti credibile, imponendo credenza secondaria, richiederà probabilmente fatica e riflessione, e certamente esigerà una particolare abilità, una sorta di facoltà magica.Tolkien, Sulle Fiabe.
lunedì 3 marzo 2008
Tensione da verifica
In quinta.
“Buongiorno. Dividete i banchi, forza. Tu qua, tu là in fondo, tu contro al muro”.
“Prof, proprio davanti al cestino?”.
“Silenzio! Tu, che copi sempre, qua in fondo, e vedi di non farti beccare stavolta. Ecco, prendete il testo della verifica e cominciate”.
“...”
“Ahi! Male! Malissimo!”.
“Prof, cosa sta facendo?”.
“Sto correggendo delle orribili verifiche di prima. Perché, vi disturbo?”.
“Mah, veda lei”.
“...”
“Ah, a proposito...”.
“Cosa c'è, prof?”.
“Ma chi è che ha vinto il festival di Sanremo? Ho letto i nomi ma non so mica chi siano”.
“Cosa c'entra se sono sconosciuti? Se cantano bene...”.
“Anche questo è vero”.
“Prof, potete smetterla, per favore? Devo fare la verifica!”.
“...”
“Mh mhmhmh”.
“Prof, ma sta cantando?”.
“Chi, io?”.
“Non è possibile! Adesso canta anche? Ma la nostra verifica?”.
“Cosa vuol poi dire MDMA?”.
“Ah, quella di Charlie che fa surf?”.
“Sì, quella che dice che bisognerebbe legnarlo per bene come tutti gli studenti che copiano!”.
“Prof, non stavo copiando!”.
“Comunque è una sigla della sostanza che si trova nell'extasy”.
“Ah, bella roba che ascoltate”.
“Adesso basta! Io esco e vado a fare la verifica fuori se non la smettete!”.
“...”
“Certo che chiamarsi Lola Ponce... Ma chi è poi Lola Ponce?”.
“Prof, è una che ha fatto Esmeralda. Meglio che la canzone della Tatangelo”.
“Mah”.
“Allora, la smettiamo? Quando lei spiega, prof, noi non facciamo questa confusione!”.
“...”
“Lo sapete che uno di quarta la chiama Patatangelo?”
“Prof! Adesso basta!”.
“Buongiorno. Dividete i banchi, forza. Tu qua, tu là in fondo, tu contro al muro”.
“Prof, proprio davanti al cestino?”.
“Silenzio! Tu, che copi sempre, qua in fondo, e vedi di non farti beccare stavolta. Ecco, prendete il testo della verifica e cominciate”.
“...”
“Ahi! Male! Malissimo!”.
“Prof, cosa sta facendo?”.
“Sto correggendo delle orribili verifiche di prima. Perché, vi disturbo?”.
“Mah, veda lei”.
“...”
“Ah, a proposito...”.
“Cosa c'è, prof?”.
“Ma chi è che ha vinto il festival di Sanremo? Ho letto i nomi ma non so mica chi siano”.
“Cosa c'entra se sono sconosciuti? Se cantano bene...”.
“Anche questo è vero”.
“Prof, potete smetterla, per favore? Devo fare la verifica!”.
“...”
“Mh mhmhmh”.
“Prof, ma sta cantando?”.
“Chi, io?”.
“Non è possibile! Adesso canta anche? Ma la nostra verifica?”.
“Cosa vuol poi dire MDMA?”.
“Ah, quella di Charlie che fa surf?”.
“Sì, quella che dice che bisognerebbe legnarlo per bene come tutti gli studenti che copiano!”.
“Prof, non stavo copiando!”.
“Comunque è una sigla della sostanza che si trova nell'extasy”.
“Ah, bella roba che ascoltate”.
“Adesso basta! Io esco e vado a fare la verifica fuori se non la smettete!”.
“...”
“Certo che chiamarsi Lola Ponce... Ma chi è poi Lola Ponce?”.
“Prof, è una che ha fatto Esmeralda. Meglio che la canzone della Tatangelo”.
“Mah”.
“Allora, la smettiamo? Quando lei spiega, prof, noi non facciamo questa confusione!”.
“...”
“Lo sapete che uno di quarta la chiama Patatangelo?”
“Prof! Adesso basta!”.
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