mercoledì 4 luglio 2007
Ecco, per dire (reprise)
Poi, ci sono anche pareri discordanti e visioni più ampie. Per me rimane il problema della eccessiva specializzazione alle elementari, e del rifiuto, da parte delle maestre di italiano, di insegnare/imparare la matematica. Poi magari anche quelle di matematica si sentirebbero a disagio a insegnare italiano, ma la differenza sta proprio qua: loro sono a disagio, mentre la moda attuale è quella di vantarsi di non sapere la matematica. E questo alla scuola non fa bene.
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4 commenti:
dovendo insegnare italiano non penso che mi sentirei a disagissimo. Insomma, qualcosa so! La potrei integrare studiando, poi dopo un po' ci si impratichisce... non dico che mi sento in grado, ma grosso modo potrei cavarmela! (almeno spero, a scuola andavo bene...)
Invece tornando al discorso principale, del vantarsi di non sapere una materia, è proprio un fatto paradossale (uno che si vantasse di non sapere l'italiano verrebbe spernacchiato!), sicuramente culturale, ma che appartiene secondo me ad una certa generazione, che un po' per volta deve subire un ricambio. Mi spiego: perchè una maestra rifiuta (vantandosene) di insegnare e imparare la matematica? Insomma, la sua maestra, che lei ebbe ai suoi tempi, non insegnava forse tutte le materie previste? la mia si (e anche bene); allora, dove è avvenuto il danno? alle medie? alle superiori? Ha contribuito il modello dei loro genitori? Perchè adesso queste persone ripropongono questo schema? Perchè si sentono giustificate nell'affermare la loro incompetenza in matematica?
La cosa paradossale secondo me è che in italia, specialmente c'e' una grossa tradizione di didattica della matematica, almeno a parole, almeno per quello che ci scaraventano addosso alla ssis: grandi nomi, grandi esperimenti, un sacco di letteratura, riviste... e si fa risalire questo pregiudizio nei confronti della matematica all'impostazione di Gentile... scusa tanto, ma com'e' possibile che nonostante questa caterva di scintillanti cose bellissime avvenute nel frattempo, vinca ancora la mentalità di una riforma di quasi un secolo fa? Allora non ha funzionato niente di tutti questi stupendi tentativi? Oppure, la butto li', forse il fatto è che converge nella scuola, in cerca di lavoro, una quantità di persone che non hanno nè interesse nè attitudine per l'insegnamento, con la curiosità mentale e il desiderio di apprendere che questa attitudine dovrebbe comportare? Vantarsi di non sapere una qualsiasi materia, non è degno di una persona che vuole essere chiamato "maestro"; l'atteggiamento dovrebbe essere piu': non è il mio campo, forse non ho talento per questa cosa, ma imparo finchè ci riesco, e quando sono carente, chiedo scusa e mi appoggio a chi ne sa piu' di me segnalando gli approfondimenti; come farei, appunto, io, dovendo insegnare letteratura.
Sapevo di un aforismo il cui significato rassomigliava questa frase, evinta dal ricordo dello stesso:
"Ho conosciuto letterati che non sapevano nulla di scienza e se ne vantavano; ho conosciuto scienziati che non sapevano nulla di lettere e se ne vergognavano".
Mah, gli insegnanti di solito danno la colpa ai genitori :-), e di genitori che vengono da me a dire "io non so niente di matematica" - un po' ridacchiando, un po' giustificando il figlio - ne ho incontrati vari.
Secondo me il danno è stato fatto alle elementari. Forse è lì che ci sono più persone capitate per caso (perché fino a un po' di tempo fa non era necessaria la laurea).
io ho avuto una maestra che era testimone gi geova.....che incubo me lo ricorderò per sempre, per me le elementari sono state orribili....lei ci insegnava italiano ma sapeva anche l'inglese che, mi ricordo, insegnava solo ad un'altra classe mentre a noi quasi mai(allora era visto come un gioco,qualcosa di piacevole)...pensate non ci faceva nemmeno fare le feste di natale e di compleanno(molto ricorrenti alle elementari); anche queste cose fanno male alla formazione di un bambino, che è facilmente condizionabile...
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