Nella vita di una persona capitano eventi speciali, che dopo anni vengono ricordati ancora come se fossero accaduti solo pochi minuti prima, e che segnano momenti importanti.
Per esempio, se qualcuno mi domandasse quando ho cominciato ad apprezzare i giochi matematici, io non avrei dubbi a rispondere. È successo mentre leggevo un libro. Questo libro:
Adesso non ridete, dico davvero, i manuali delle Giovani Marmotte sono cose serie. Guardate un po' cosa si trova alle pagine 44-45:
Un giochetto semplice, che mi aprì un mondo. Ho sempre associato l'immagine dei pozzi scavati dalla talpa con il concetto di gioco bello. Anni dopo ho scoperto che il gioco si chiama Sprouts, ed è stato inventato da Conway. Nel tempo, ho iniziato a incontrare il nome di Conway ogni volta che scoprivo un argomento interessante: leggo Le Scienze, vedo che si parla di uno strano gioco senza giocatori, che si fa bene sui computer; dico bello, devo aver visto qualche salvaschermo, come si chiama questo gioco? Life. Chi lo ha inventato? Conway.
All'università mi parlano di teoria dei gruppi, mi spiegano che i gruppi semplici finiti sono i mattoni che formano tutti i gruppi, così come i numeri primi formano tutti i numeri, e mi raccontano che il teorema di classificazione di tutti i gruppi semplici finiti è un'opera colossale composta da più di 500 articoli, scritti da un centinaio di autori tra il 1955 e il 1983. Alcuni gruppi, pur essendo finiti, sono giganteschi. Uno di questi è composto da 4,157,776,806,543,360,000 elementi, e — guarda un po' — si chiama gruppo di Conway.
Insomma, per farla breve, ho ritrovato Conway un po' ovunque, durante il mio cammino all'interno della matematica. È l'autore della più bella dimostrazione della matematica (eh, prima o poi la racconterò), ha studiato il decadimento audioattivo, è lo scopritore dei numeri surreali. Insomma, si dice che i matematici siano specializzatissimi nel loro campo, che studino solo le loro cose e non sappiano niente del resto. Per il matematico medio questo è certamente vero, ma ci sono alcuni geni che, ancor oggi, riescono ad avere visioni più ampie. Conway è uno di questi.
L'ultimo libro che ho letto è Rudi Ludi, scritto dal trio dei Rudi Mathematici. Parla di giochi, sia nel senso della teoria dei giochi di Nash (sì, quello di A Beautiful Mind), sia nel senso della teoria dei giochi di Conway. Spiega come si possano analizzare i giochi, come possa fare per cercare una strategia vincente, come si possa fare della matematica seria divertendosi. Le ultime pagine contengono un breve elenco di giochi da giocare, che non sono stati spiegati, analizzati e smontati nelle pagine precedenti. Indovinate un po' cosa ho ritrovato in questo elenco?
Sì, il giochino della talpa.
9 commenti:
Anche io... GM nel cuore.
*sniff*
Un giochino semplice semplice ma affascinante e profondo? Il go. Leggo questo blog da pochissimo, chiedo scusa se ne avete già parlato. www.figg.org
@Ronkas: tu sei troppo piccolo per essere stato iscritto al club di Topolino, vero?
@Davide: ciao. Del go io non ho scritto niente, lo conosco dal punto di vista teorico (so le regole), ma il mio livello è molto basso...
Mi sono iscritto a tante cose da piccolo, non ricordo del club Topolino.
I manuali delle Giovani Marmotte e la Talpa, doppia Madeleine!
Io ce l'avevo, ma mi appassionavo più alle notizie sugli animali strani, longevi, ecc... infatti credevo che sarei diventata biologa... poi invece, no...
pero' avevo la tessera di Paperinik.... cioè, ce l'ho ancora... (ma ormai ero grande eh)
Apriamo un club di quelli che giocavano alla Talpa...?
Ah, che bello!
Scrivere una cosa, e scoprire poi che, senza neppure lontamente sognarselo, si sono toccate corde di una autentica (ancor) Giovane Marmotta!
Mamma mia, dovrei averlo da qualche parte quel numero del manuale delle GM (a meno che mia zia non abbia già provveduto a redistribuirlo ai figli dei vicini... :'().
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