Ho studiato al liceo scientifico, in una classe in cui la lingua straniera era il tedesco.
Dalla prima alla quarta abbiamo avuto sempre la stessa insegnante, che poi è andata in pensione. In quinta, con lo spettro dell'esame, abbiamo tutti atteso con molto timore la nuova insegnante. Dopo le prime lezioni eravamo tutti entusiasti: era brava, ci sapeva fare, era giovane, ci portava in laboratorio linguistico (dove non eravamo mai stati nei precedenti quattro anni), ci faceva lavorare tanto, faceva battute (soprattutto quando interrogava quelli che stavano dort drüben, cioè in fondo, nell'ultima fila, noto luogo popolato da gente sospetta).
Però era incinta, e a dicembre rimase a casa.
A gennaio arrivò la supplente, quella che ci avrebbe preparati per l'esame. Una delusione: era bruttina (e questo, purtroppo, non aiuta quando si va in una classe di diciottenni allupati), aveva una voce sgradevole, urlava sempre, non si faceva rispettare, e spiegava maluccio. Il fatto è che tedesco era comunque una materia d'esame, e noi ci trovavamo in bilico tra il desiderio di non fare niente e il terrore di dover portare lingua straniera all'esame. All'epoca, infatti, la parte orale dell'esame funzionava in questo modo: il ministero decideva quattro materie, il candidato ne sceglieva una, la commissione gliene assegnava una delle altre tre. In pratica si dovevano portare due materie: una scelta a piacere e l'altra assegnata dall'alto. Quindi in teoria si dovevano studiare tutte e quattro, perché l'assegnazione della seconda materia veniva fatta il giorno prima dell'orale.
In pratica, però, non funzionava così: la commissione, al momento della scelta della seconda materia, doveva valutare l'andamento dello studente e scegliere quella nella quale la valutazione era migliore. Quasi sempre andava tutto bene, ma ogni tanto la seconda materia veniva cambiata (rispetto alle aspettative dello studente, che durante tutto l'anno aveva messo in atto strategie incredibili per riuscire ad avere una valutazione alta nella materia che avrebbe voluto come seconda).
In sostanza, nessuno voleva portare tedesco come seconda materia. E quindi nessuno aveva valutazioni alte, per non rischiare di vedersela affibbiare dalla commissione. Questo non giovava certamente alle lezioni della supplente.
La quale, una volta, in un momento in cui la confusione era davvero insopportabile e in cui qualcuno ridacchiava per un suo presunto errore, sbottò: “Ma insomma, basta, io sono una discepola del grande Claudio Magris!”.
La classe, a una sola voce, gridò: “Chiii?”. E in quel momento la prof capì che non ce l'avrebbe fatta.
E noi studenti ignoranti siamo andati avanti per anni, anche dopo aver sostenuto l'esame di maturità, a ripetere la scenetta del grande Claudio Magris.
Alla fine solo due portarono tedesco all'esame: uno che era bravissimo e praticamente se lo studiava per conto proprio, e un altro a cui, ahilui, venne cambiata la materia (ma, in effetti, in tedesco aveva una valutazione più alta che nelle altre materie e quindi andava bene così).
Tutto questo, comunque, era per dire che lo spettro di Claudio Magris ogni tanto mi tormenta. E non ci ho messo molto a decidere di vendicarmi, quando ne ho avuta l'occasione…
L'occasione è capitata qualche giorno fa, quando quelli di Gravità Zero hanno proposto il gioco dell'estate 2010, dal titolo Trova la bufala e vinci! Ogni settimana viene proposto un brano preso dalla stampa tradizionale, e compito del lettore è quello di trovare gli errori scientifici presenti nel brano e segnalarli.
Il brano della settimana scorsa era intitolato Claudio Magris e la forza di Coriolis, e io mi ci sono buttato a pesce (anche perché ero fresco dell'argomento, ne aveva parlato Keplero poco tempo fa).
Se volete sapere com'è andata, leggete qua.
10 commenti:
Io invece in quinta ce l'avevo con quella di italiano ma per un motivo particolare: la vecchia prof se n'era andata perché durante uno sciopero i suoi studenti non l'avevano salutata e lei era andata a fare un casino incredibile al provveditorato. Contro ogni norma era stata trasferita e era arrivata una supplente giovane e belloccia. Quei disgraziati dei miei compagni sbavavano dietro alla prof e lei emarginava gli altri (cioè me) che pure andavo bene. Per ripicca non ho più studiato Dante, non so cos'è il paradiso e all'esame sono andato benissimo comunque: tiè!
Ah!: la vecchia prof è finita a fare la preside in provincia e anni dopo ho conosciuto uno studente della sua scuola: lei girava continuamente per i corridoi, origliava alle porte delle classi e urlava continuamente ai bidelli.
A volte urlare ai bidelli è cosa buona e giusta :-)
Mi sembra di aver vissuto una storia molto simile. Alla mia maturità scientifica dettero inglese solo a due persone; una ero io, ma mi stava bene!
E voi, avete detto Chiii? al grande Magris. Vergogna!
Nessuno di noi sapeva chi fosse :-)
A 40 anni anch'io ignoravo l'esistenza di Magris, ma io non so il tedesco. (Vale come scusa?)
Ma la sua figura su Coriolis è veramente barbina... :->
Vale, vale, io l'ho imparato pochi anni fa...
Io lo imparo adesso, chi è Claudio Magris, e dire che ero in classe con lo Zar: o quel giorno ero assente o non stavo attenta, cosa normalissima durante le lezioni di quella prof...
Due considerazioni su Claudio Magris, e alcune sul tedesco al Liceo e sulla memoria dello Zar:
1) Dalla foto su wikipedia è uguale a Lelio Luttazzi, si vede che a Trieste li fanno con lo stampino.
2) Averlo avuto come insegnante non è che, per la proprietà transitiva, fa di chiunque un genio del Tedesco, e ciò la dice lunga sul QI della Nostra, ma questo mi sembrava già ovvio...
3)A causa del precipitare degli eventi siamo riusciti ad ottenere un'insegnante di sostegno madrelingua (tale Angelika, leggasi Anghelika), arrivando a 6 nella collezione di prof. di Tedesco. Eh sì, caro Zar, perchè...
4) ... la Ferrari andò in pensione alla fine della terza, in quarta abbiamo avuto prima la Kakao a reggere una sede vacante (non te li ricordi Siller e Ghete?), e poi la Taccini (ho ancora sul diario Linus il suo ritratto cavallino)
5) A chi avrebbero cambiato la materia in tedesco? A me risulta che l'unico in classe con noi a cui l'hanno cambiata ha avuto storia. Ma su questo punto, ammetto, potrei sbagliarmi io (ma facciamo presto a chiederglielo)
p.s. "dort druben" mi ha fatto commuovere.
Leggo solo ora della figura "barbina" su Coriolis...
Rabbrividisco e tengo a precisare che IO la sapevo!
3) Uh, ricordavo vagamente un sostegno, ma il nome della Angelika proprio l'avevo dimenticato.
4) Questo l'avevo proprio dimenticato! Pensavo che la Kakao fosse arrivata all'inizio della quinta (e, sì, Siller e Ghete li ricordo, così come la difficilissima traduzione di "balcone"). La Taccini? Completamente dimenticata.
5) Non diedero tedesco a Righi?
"mi baloccavo un pozzo a mondare l'insalata nell'avancorpo sporgente" Chissà Claudio Magris come lo tradurrebbe...
Righi: adesso fai venire il dubbio anche a me!
Taccini: alla prima occasione ti mostro il suo ritratto sul diario, vedrai che dopo ti ricordi.
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