sabato 22 maggio 2010

Femmina cercasi

Una prof. di lettere collega di mia moglie vorrebbe preparare un percorso di lettura per i suoi studenti, incentrato sulla donna (non so bene i termini della questione, quindi perdonate il pressapochismo). Le piacerebbe proporre anche qualcosa di fantascienza, ma sull'argomento non è molto preparata.

Dunque la domanda è: quale romanzo o racconto di fantascienza, con protagonista femminile, pensate sia adatto a studenti di scuola superiore?

Io non ne conosco molti, ecco quelli che mi sono venuti in mente.




Operazione domani, di Heinlein. La quarta di copertina di Urania descrive così il romanzo:
Friday è una splendida figliola, moderna e disponibile, ma possiede due caratteristiche peculiari: è un corriere segreto ed è anche una PA, ossia una Persona Artificiale, uguale in tutto e per tutto a un comune essere umano salvo per il fatto di essere stata creata in laboratorio. Il suo capo, Boss, l'ha reclutata e addestrata quando per lei la vita non era certo facile ma ora Friday è un agente in grado di sopportare all'occasione stupri multipli e torture.
Ma la sua vita non manca di lati piacevoli e distensivi, almeno fino al giorno che sarà ricordato dai libri di storia come il Giovedì Rosso.
Chi si nasconde dietro l'ondata di delitti politici e di sabotaggio che dilagano sulla terra e nello spazio, minacciando il tranquillo caos che da secoli regna sull'Umanità?

È uno dei romanzi dell'ultimo periodo di Heinlein, uno di quelli in cui il sesso entra dappertutto (oops, scusate, il gioco di parole non era voluto). L'ho letto tempo fa e me lo ricordo poco, ricordo che non mi piacque un gran che. Secondo me uno studente medio non lo leggerà mai fino in fondo, magari si guarda il riassunto sulla pagina di wikipedia (occhio agli spoiler, non andateci se volete leggere il libro) e tutto finisce lì. Heinlein ha scritto storie migliori.


Non temerò alcun male, di Heinlein. Copio un commento da aNobii:

Grande libro che di fantascientifico non ha nulla salvo l'idea iniziale: il cervello di un ricco 95enne trapiantato nel corpo di una giovane e bellissima donna che, da viva, era la sua segretaria. Ma - sorpresa! - nel corpo della donna persiste la sua mente e le due entità possono comunicare. Da qui Heinlein prende lo spunto per considerazioni sull'essere uomini, l'essere donne e l'essere entrambi, sulla vita e sulla morale. Uno splendido romanzo in cui l'autore denota una grande sensibilità nei lunghi dialoghi tra l'uomo e la donna. Un libro crudo e delicato che ha il solo difetto di una eccessiva verbosità.

Commento sul quale sono d'accordo: il libro è eccessivamente lungo (542 pagine nell'edizione che ho segnalato) e, facendo parte dell'ultima produzione di Heinlein, morboso fino all'eccesso. Eunice è bellissima, intelligentissima, giovanissima, freschissima, piena di curve, emancipatissima, praticamente una dea e, mentre la sua mente comunica con quella del novantacinquenne, fa sesso una pagina sì e una no. Probabilmente gli studenti leggerebbero il testo una pagina sì e una no. Non consiglierei nemmeno questo.


La luna è una severa maestra, ancora di Heinlein. La quarta di copertina di Classici Urania dice:

Le colonie della Luna lottano per la loro indipendenza contro lo strapotere del governo terrestre: gli uomini che hanno attraversato lo spazio per aprire una nuova frontiera non sono disposti a tollerare il dispotismo di un giogo sempre più opprimente. Su questo tema classico, di grande respiro avventuroso, Heinlein costruisce uno dei suoi romanzi più memorabili, una trama di lotte e libertà che riscrive in chiave fantascientifica l'epopea della Rivoluzione americana.

In questo romanzo non c'è una vera e propria protagonista femminile (anche se uno dei personaggi principali è una donna), però lo consiglierei ugualmente per come viene presentata la figura della donna: siamo sulla Luna, che è diventata una colonia penale della terra. La vita è difficile, gli uomini vivono in gallerie, nulla è dovuto (è in questo romanzo che nasce l'acronimo TANSTAAFLThere ain't no such thing as a free lunch, cioè non esistono cose come i pasti gratis). Non vengono fatti molti controlli: se sopravvivi, bene, altrimenti muori perché non sei in grado di cavartela. Dopo alcune generazioni nasce, nei lunari, una coscienza nazionale: essi vogliono dichiararsi indipendenti e non sottostare più al controllo terrestre.

La legge lunare è molto individualista, ognuno è responsabile delle proprie azioni, ma su un punto tutti i lunari sono d'accordo: uno dei crimini più grandi, punibile con la morte, è fare del male a una donna. All'inizio della colonizzazione della Luna, il rapporto uomini/donne era 10 a 1. Nel periodo in cui è ambientato il romanzo è sceso a 2 a 1: in ogni caso le donne sono molto poche. Per questo nella società lunare sono permesse relazioni poliandriche; anzi, direi che sono praticamente la norma. Le famiglie sono molto allargate, una donna ha molti mariti, ma i mariti possono avere altre mogli. Quando si accetta un nuovo elemento nella famiglia, tutti devono essere d'accordo: mogli e mariti votano se accettare o meno una nuova moglie, o un nuovo marito.

Provate a pensare a una società in cui toccare una donna senza il suo consenso può portare alla morte (e in cui tutti gli uomini si danno da fare per cercare, e uccidere senza troppi processi, chi ha toccato una donna senza chiederle il permesso).

Questo romanzo è stato pubblicato tra il 1965 e il 1966, ed ha fruttato all'autore accuse di comunismo. Nel 1956 aveva pubblicato Fanteria dello spazio, romanzo che gli fruttò accuse di fascismo. Quelli sì che erano romanzi di fantascienza.

Io questo lo consiglierei agli studenti: se anche qualcuno si legge il riassunto su wikipedia, pazienza. Il libro è comunque molto lungo, non tutti arriveranno in fondo, comunque. Ma vale la pena.


I racconti dei robot, di Asimov. Qui sto pensando a Susan Calvin, la robopsicologa della US Robots and Mechanical Men, Inc., l'azienda terrestre che produce robot. Una donna completamente diversa dalle protagoniste femminili di Heinlein: quelle sprizzano femminilità da tutti i pori e si accoppiano in continuazione, questa invece ama più i robot del genere umano. Il personaggio, però, non è analizzato a fondo: è "solo" un co-protagonista di molti racconti. Ma è molto amato da Asimov che, in Tutti i miei Robot, la descrive così:

In Bugiardo!, la terza storia di robot che ho scritto, introducevo il personaggio di Susan Calvin, un personaggio di cui mi innamorai immediatamente. Da allora in poi Susan dominò a tal punto i miei pensieri, che a poco a poco spodestò del tutto Powell e Donovan. Questi ultimi apparvero solo nei tre racconti inclusi nella sezione precedente, e anche in un quarto, Evasione, in cui li affiancavo a Susan Calvin.

Ripensando alla mia carriera di autore ho in qualche modo l'impressione di avere incluso la cara Susan in innumerevoli storie, ma in realtà i racconti in cui compare sono solo dieci, tutti quanti compresi in questa sezione. Nel decimo, Intuito femminile, è una vecchia signora già da tempo in pensione, che però non ha perso un grammo del suo fascino acido.

A proposito, noterete che se anche la maggior parte dei racconti che hanno a protagonista Susan Calvin fu scritta in un'epoca in cui lo sciovinismo maschile era la regola nella letteratura fantascientifica, Susan non chiede mai favori e batte gli uomini sul loro stesso terreno. Certo, resta una donna sessualmente insoddisfatta, ma non si può avere tutto.

Una citazione da La prova, che fa capire che tipo è la dottoressa:

— […] Siete la dottoressa Susan Calvin o mi sbaglio?

— Non vi sbagliate, signor Byerley.

— Siete la psicologa della U.S. Robots, vero?

— Non psicologa, ma robopsicologa.

— Oh, perché, i robot sono così diversi dagli uomini, dal punto di vista mentale?

— Diversissimi. — La Calvin si concesse un sorriso gelido. — I robot sono fondamentalmente onesti.

Il rischio, a parlare di Susan Calvin, è che gli studenti si guardino il film Io, Robot. Bisogna proibirglielo con ogni mezzo, lecito o illecito.


Ma la mia protagonista femminile preferita, o temuta, è Janet, che compare in un breve racconto di circa quattordici pagine di Shekley, intitolato La settima vittima. Non so se dire di più, rischiando di rovinare la lettura a chi non conoscesse ancora il racconto che compare nella antologia di fantascienza Le meraviglie del possibile (consigliatissima, da leggere assolutamente). In un mondo in cui sono state combattute quattro guerre mondiali (sei secondo alcuni storici) e in cui tutti si sono resi conto che una nuova guerra sarebbe stata l'ultima, perché avrebbe sicuramente cancellato l'uomo dall'esistenza, la pace deve durare per sempre. Ma come incanalare la naturale violenza dell'uomo? La competizione, la lotta, il coraggio di fronte all'imprevisto, sono garanzie di perpetuazione della specie, non possono essere eliminate: è per questo che l'assassinio viene legalizzato, su basi strettamente individuali e per coloro che lo richiedono. Ogni individuo può commettere tutti gli omicidi che desidera, ma tra uno e l'altro deve fare la parte della Vittima. Su queste basi si sviluppa un racconto del quale non dico altro.


Se qualcuno ha altre idee, ogni commento è bene accetto, grazie.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non credo sia molto adatto a ragazzi delle superiori, anche se io l'ho letto pochi anni dopo ed è uno dei miei libri preferiti (ma io ero già un lettore assiduo di mio).

In ogni caso parlo di Contact di Carl Sagan, per il quale ogni mio elogio sarebbe superfluo. Se il film è carino, il libro è un monumento.

Simulacra ha detto...

C'è un bel romanzo di MZB un po' sui generis che è "Il ribelle di Tendara". Tratta di anche di sessualità e androginia, leggero e piacevole.

Massimo ha detto...

Mi viene in mente solo il personaggio di Tenar, nel secondo libro della saga di earthsea: http://en.wikipedia.org/wiki/The_Tombs_of_Atuan

zar ha detto...

Mi è venuta in mente anche Aenea, in Endymion e Il risveglio di Endymion, ma non è proprio consigliabile per degli studenti.

(Grazie a tutti, eh).

Carlo Dulinizo ha detto...

credo che il meglio sul tema tra femmininlità e fantascenza sia Venere Più X, di Theodore Sturgeon ( http://it.wikipedia.org/wiki/Theodore_Sturgeon ), ed Urania/Mondadori (qualche anno fa ne era uscita una riedizione). Molto semplice nel lessico, molto profondo nelle riflessioni.
Spero di avervi aiutato
Ciao

Rosita el Redalt ha detto...

dunque, si tratta di "Donna" non di "femmina"... questa non è una sottile differenza.
Grazie per l'aiuto.

Unknown ha detto...

Tricia McMillan. Qualsiasi cosa di Adams va letta.
Pyanfar Chanur dell'Orgoglio dei Chanur (Cherry?)
Ripley. Alien

Ciao

Anonimo ha detto...

Non so se sia valido un telefilm di fs, ma una intera serie di star trek ha come protagonista una donna: Voyager, con Kathryn Janeway.

Figure femminili non secondarie: Sette di Nove, sempre in Voyager e T'pol nella serie Star Trek: Enterprise.

Anonimo ha detto...

Da non dimenticare che il primo romanzo di fs è stato scritto da una donna: Frankenstein, o il moderno Prometeo di Mary Shelley

Eugenio Mastroviti ha detto...

Probabilmente arrivo tardi, ma sono innamorato fin dalla prima adolescenza di Rydra Wong, protagonista di Babel-17 (Samuel Delany, 1966) - poetessa, linguista e capitano di astronave, una combinazione insuperabile.

Anche Dirisha Zuri, la Matadora della trilogia di Steve Perry (L'uomo che non sbagliava mai, Matadora e il terzo di cui non so il titolo italiano) e' un personaggio affascinante ma forse c'e' un po' troppo sesso perche' dei liceali notino il resto della storia