I numeri nella forma 2p − 1, in cui p è primo, sono chiamati numeri di Mersenne dal nome di Martin Mersenne, un frate parigino del diciassettesimo secolo che fu il primo a far notare il fatto che molti numeri di questo tipo sono primi.
Ora esiste un sito internet che raccoglie tutti i numeri primi di Mersenne conosciuti e che, mediante il calcolo distribuito, consente a chiunque sia in possesso di un computer di continuare nell’analisi di questo tipo di numeri.
Per circa 200 anni si sospettò che il numero di Mersenne 267 −1 fosse primo. Un giorno dell’ottobre 1903, a una riunione a New York della American Mathematical Society, il professore Frank Nelson Cole della Columbia University si alzò per una comunicazione. Cole, che era sempre stato un uomo di poche parole, andò alla lavagna e senza dire una parola procedette a scrivere col gesso il calcolo aritmetico per elevare 2 alla sessantasettesima potenza. Poi accuratamente sottrasse 1. Senza una parola passò poi ad una parte pulita della lavagna e moltiplicò per esteso 193707721·761838257287.
I due calcoli coincidevano. Per la prima e sola volta che sia stata registrata, un uditorio della American Mathematical Society applaudì vigorosamente l’autore di una comunicazione. Cole riprese il suo posto senza aver pronunciato una parola. Nessuno gli pose domande.
Tempo dopo fu domandato a Cole quanto tempo ci avesse messo a scomporre il numero, ed egli rispose: “Le domeniche di tre anni”.
( Lo racconta Martin Gardner)
(Chissà cosa avrebbe detto Cole se avesse potuto accedere a siti come questo)
4 commenti:
Prof, ma "Contro l'ora di matematica" di Paul Lockhart lo ha letto? E' uscito in italiano un mesetto fa con Rizzoli...
No, non lo conosco. Bella roba?
Sottotitolo: un manifesto per la liberazione di professori e studenti. In inglese era "A mathematician's lament"... Pars destruens per far pensare e pars costruens per far ben sperare.
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(come Cole)
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