Nel lontano marzo 2002 il sottoscritto, leggendo il resoconto di Rudy, verificò sulla propria copia del suddetto libro che, effettivamente, la prima parola dopo indice, sommario, elenchi vari, fosse proprio Autore:. Era vero.
Oggi Doug Hofstadter ha tenuto, ancora una volta a Bologna, una conferenza dal titolo L'onnipresenza dell'analogia in matematica, e io sono stato ad ascoltarlo.
Ha parlato di come ragionano i matematici, di cosa trovano interessante e di cosa, invece, trovano noioso. Ha parlato della ricerca dei pattern, di come viene generalizzata una regolarità, di ricerche che lui ha compiuto quando aveva 17-19 anni, descrivendo quel periodo come “un'esperienza ricca e gioiosa”.
Ha spiegato la genesi della funzione INT(x), descritta nelle pagine di Gödel, Escher, Bach; ha raccontato dei suoi studi di matematica e di fisica. Ascoltarlo è stato un piacere.
Bene, alla fine della conferenza si è messo a disposizione del pubblico: c'era chi gli faceva qualche domanda, chi gli portava un libro da autografare. Mi sono messo in coda anche io, e quando sono stato là davanti gli ho chiesto se, mentre firmava, potevo fargli una domanda. Lui ha risposto “ma certo”, e io gli ho domandato: “come mai la prima parola del libro è proprio Autore:?”.
Adesso so.
Lo dico, dai.
Ha aperto il libro all'ultima pagina e mi ha detto, vedi, qua nel finale c'è l'Autore che parla, nel dialogo. E proprio alla fine la Tartaruga dice Riattacca Introduzione Come Esaurirai RICERCARE; Canone Ascendente Riprodurrai Eternamente. E quindi il libro non termina lì, ma ricomincia dall'inizio, dall'introduzione, con l'Autore che parla, e racconta di come ha intrecciato insieme i tre personaggi che fanno parte del titolo del libro.
Il libro, dunque, non finisce mai, ma richiama sempre sé stesso, creando un meraviglioso strano anello.
11 commenti:
GRAZIE.
E, per la miseria! Potevo anche arrivarci da solo... GEB è pieno di cose così, se solo fossi un po' meno scemo.
Mio Zar, grazie davvero. Ti perdono perdono perfino d'avermi confuso con Rudy (ero io, alla festa di compleanno, millanta anni fa). Davvero, grazie un sacco.
Piotr
Ottimo e grazie. Adesso tutto acquista un senso. :-)
E quanta invidia mi fa quella dedica...
Argh! E io che mi ero basato sul nome della moglie, per risalire all'identità... :-)
Correggo al più presto.
e qualcuno mi saprebbe mica dire che significa quella scritta in un alfabeto sconosciuto (almeno a me) a pagina XXI dell'edizione italiana?
Mi ero sempre chiesto il contrario: perché alla fine dice di ricominciare dall'inizio? Adesso so.
E anche io per Giove ti invidio quella dedica e il fatto di aver parlato per cinque minuti con una persona così simpatica e ispiratrice.
Ecco! adesso devo rileggerlo. E pensare che non è la prima volta (cioè la prima dopo la prima, ovvio).
"Bella domanda", mi ha detto alla fine :-)
[Ho attribuito la domanda iniziale al giusto Rude Matematico.]
scusate ma nella rivista linkata si accenna di un gioco con le sedie in cui si riesce a distinguere comportamenti diversti tra maschi e femmine, potreste darmi maggiori informazioni? grazie! :-D
medeotl
In risposta ad Arsenio Bravuomo (più che un nome quasi un'ossimoro! :-).
La scritta in alfabeto sconosciuto che hai notato all'inizio del libro è
<< L'inizio della genesi, in ebraico antico >> anzi, più precisamente, << non è in ebreo antico ma un suo cugino chiamato samaritano >>. SPero di essere stato esaustivo. Ma sai come ho fatto a scoprirlo?
Dicci...
Ho sempre voluto mettermi a fare un'analisi crittologica di quesi segnetti ma non ne ho mai avuto voglia. Pare che però l'indice delle figure dica che è "l'inizio della genesi in ebraico antico" come dice Strafei. Ma non ho verificato di persona.
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