Ogni anno, a gennaio, comincia la crisi delle seconde. Non sono più bimbi di prima timidi e timorosi, sanno già sopravvivere tranquilli nel mondo della scuola, sono bene amalgamati, hanno già amicizie consolidate; in poche parole, si trovano bene a scuola e con i compagni.
E questo sarebbe anche un bene, se non ci fosse anche un aspetto un po' discutibile: non studiano più. Pare che esista una strana relazione tra lo stare bene a scuola e non fare più niente a casa. Purtroppo per loro, questo è il mese-prima-degli-scrutini, periodo nel quale si fanno verifiche a raffica.
Oggi ho fatto un po' di domande, e ho scritto qualche voto sul registro. Un disastro, a parte
Sara Nonmidiadieci che ha preso dieci, appunto. Gli altri non sapevano più distinguere tra moltiplicazione e somma, non erano più in grado di risolvere una semplicissima equazione di primo grado.
Uno stralcio di dialogo:
“Senti, ma quanto fa due meno due?”.
“Eh, prof, lo so, fa zero!”.
“E allora mi spieghi perché hai scritto uno?”.
“Eeh, credevo che zero fosse sbagliato, mi sembrava
strano”.
“Ma dai, come fa a essere strano?”.
“Ma perché dopo dovevo dividere zero per radice-di-due, e credevo che non si potesse fare”.
Ogni anno, a gennaio, sono depressissimo...